Che valore ha il tuo lavoro? Che valore ha la tua persona? Che valore ha la tua azienda? Se il valore commerciale del tuo servizio è più alto del tuo competitor va più che bene, purché sia direttamente proporzionale al suo valore etico.
Valore e poi profitto: questo è il senso del mio lavoro.
In questi ultimi 100 anni, il marketing ha prestato la propria opera prima nell’attribuire al prodotto il maggior valore possibile, poi nel colmare i bisogni e i desideri del cliente. In entrambi i casi la logica è generare maggior profitto. Certo, senza profitto non si mantengono i posti di lavoro, ma ti invito a riflettere sul percorso che conduce al traguardo.
Se – come suggerisce Giuseppe Morici – provassimo a vedere chi ci sta di fronte come persona più che come cliente? Se provassimo a vedere il nostro progetto aziendale come lo strumento capace di farci essere persone migliori più che il sistema per acquisire clienti?
Seth Godin, in Questo è il marketing afferma che tutti facciamo marketing. Lo facciamo durante un colloquio di lavoro, durante l’acquisto di un prodotto usato, durante l’interrogazione a scuola, durante l’affermazione di un progetto o durante la scelta del luogo dove trascorrere le vacanze. In queste ed altre situazioni facciamo inconsapevolmente marketing. Come – ad esempio – secondo Morici, è attribuibile al marketing il discorso che Martin Luther King tenne nel 68 al Lincoln Memorial. Qui il monologo solleva la folla a credere in un sogno – un modello di società (o una società modello) – realizzabile e immutabile.
Attraverso la passione e il rispetto siamo capaci di generare adesione, interesse, coinvolgimento, apprezzamento e attrattiva; valori utili a sviluppare risultati concreti e di profitto.