Brand mutanti - 8 Maggio 2018

Il volto umile del business

"Provate, andate là, a Positano, voi che non sopportate il nazismo e potete andare solo in Italia, oggi amica della Germania".

Questo é un ricordo di Bruno Marquardt, pittore tedesco che soggiornò, negli anni bui del nazismo, a Positano. Era il tempo che anticipava la lotta culturale e sociale tra il nazismo e quell'arte apolitica e antinazista chiamata poi arte degenerata.

A Positano, a Ischia, a Palinuro e in gran parte del sud Italia, come Marquardt, trovano rifugio artisti, scrittori e poeti, uomini e donne che, in nome della libertà d'espressione, sono la resistenza all'oppressione fisica e psichica di Hitler.

In questi anni, nel sud di un'Italia povera e bellissima, troviamo chi, sapendo di non perdere nulla perché nulla possiede, progetta e costruisce il proprio futuro.

I frutti di quei progetti sono vivi e visibili nelle aziende che operano oggi. Aziende a carattere familiare che all'offerta dei servizi aggiunge umiltà, fiducia e rispetto verso dipendenti, fornitori e clienti.

Nitin Nohria, decano senior della Harvard Business School, ha dichiarato che per essere un buon leader é necessario essere umili. Ciò comporta la consapevolezza di conoscere i propri limiti ma anche le proprie competenze, la capacità di mettersi in discussione, valutare i consigli e apprezzare i contributi altrui, circondarsi di persone con capacità e competenze diverse perché il confronto arricchisce la persona è migliora il business.

In Tgroup puoi leggere: assumiamo persone intelligenti perché possano dirci come poter migliorare. Considero questi quei valori intangibili che fanno di un'azienda la famiglia di cui ogni dipendente vorrebbe far parte.

Penso che l'umiltà sia un dono concesso a tutti con facoltà di scelta. Bruno Marquardt ad esempio, viene ricordato da chi l'ha conosciuto a Positano, ( città dove ha vissuto per 60 anni fino alla sua morte) come una persona

"disponibile verso tutti, sempre umile e profondamente rispettoso, raffrontandosi allo stesso modo sia con un critico d'arte, un gallerista o un acquirente, così come con la famiglia Lucibello o i fratelli Grassi ambedue gestori del nolo d'imbarcazioni sulle spiagge di Positano, facendosi sempre dare del tu da tutti".

Una grande virtù!

Così come considero splendidamente virtuosi Carmine Terracciano, padre di Antonio e Giuseppe, che riesce sempre, con la sua inconfondibile ironia, a strapparti un sorriso; Nicola Torello, padre di Umberto, Antonio e Concetta, persona che ha in serbo, sempre e per chiunque, un sorriso compiacente; Leopoldo Amendola, padre di Tommaso e Umberto, che seppur incontrato in una sola occasione, sono riuscito a percepirne l'immensa bontà.

Questi uomini sono accomunati dal rispetto per il prossimo, dall'amore per la famiglia e dall'affetto verso l'azienda che hanno concepito e che vedono crescere negli occhi dei loro figli. A noi non resta che essere testimoni di questo importante processo evolutivo, preservando il volto umile del business che oggi deve far scuola.