Brand mutanti - 15 Ottobre 2019

… è mio

Chi mi conosce sa che ho una formazione artistica. Ho sempre voluto fare l'artista e onestamente non ho mai abbandonato l'idea.

Chi mi conosce sa che lavoro in ambito marketing, che mi occupo di comunicazione. Sa che la mia agenzia realizza siti web e loghi, che crea campagne pubblicitarie press, social e video.

Chi mi conosce ancora di più sa che mi occupo di gestione della marca in ambito B2B.

Sono pochi quelli che mi conoscono come artista. E va bene così.

Quei pochi sono quelli a me più vicini. Quelli che sanno che non solo non ho mai abbandonato l'idea di fare l'artista, ma che in realtà non ho mai smesso.

Le mie logiche comunicazionali sono anche il risultato di una ricerca artistica che non si è mai spenta. Non si può pensare di smettere di fare l'artista - e chi fa l'artista lo sa bene. L'artista crea per se stesso e poi per gli altri. Le mie creazioni sono prima mie e poi del cliente.

Affermare "é mio" non è la dichiarazione di una proprietà, ma la consapevolezza di aver creato un "qualcosa" che prima non esisteva. Il risultato comunicativo di questo "qualcosa" è l'atto generoso di lasciare traccia del proprio pensiero e parte del proprio vissuto.