umani - 17 Settembre 2023

Lavoratori: cambia la lealtà per le aziende

Se fino a poco tempo fa (e ritorniamo al periodo pre-pandemico) i lavoratori indossavano con orgoglio le t-shirt aziendali con il logo bene in vista, oggi lo spirito di appartenenza sta scemando. 

Lavoratori e lavoratrici sono concentrati sulla loro vita e sulle competenze acquisite autonomamente nel tempo, più che sul ruolo che occupano in azienda. E va più che bene. Anche su LinkedIn, molti hanno deciso di sostituire il ruolo con la descrizione di sé. Un sé completo, che parla della persona. Una dichiarazione d'intenti. L'unico modo per dipingerci dei nostri colori e liberarci dal grigiore dell'etichetta che confeziona la nostra vita professionale.

Le persone vogliono guadagnarsi una vita più che guadagnarsi da vivere suggerisce Godin.

Aaron Taylor capo della scuola per la gestione delle risorse umane presso la Arden University, nel Regno Unito, afferma che i lavoratori sono disposti a lasciare un'azienda che non è all'altezza dei propri ideali. Si tratta di un cambio di rotta importante e necessario: le persone sono meno leali all'azienda e molto più verso loro stessi, verso quei valori che nutrono la propria vita. 

Le marche, umane e umanizzanti, lo sanno, condividono e supportano la scelta. Dobbiamo costruire marche che se sparissero ne sentiremmo la mancanza. Dobbiamo solidificare i legami tra persone unite dagli stessi interessi, capaci di costruire progetti valoriali che migliorano il nostro stare al mondo.