Branding & Industry - 12 Settembre 2018

Non permettere a nessuno di fare il tuo lavoro.

Niall Fitzgerald, direttore generale di Unilever, nel 2001 afferma che esiste un enorme divario tra le esigenze di comunicazione delle aziende e ciò che le agenzie di comunicazione riescono a far bene.

Unilever é uno dei tanti brand che ha focalizzato gli interventi di marketing sui processi di valorizzazione della marca. Con il progetto l’Unilever Sustainable Living Plan, annunciando una nuova visione di business,

Insieme possiamo cambiare il modo di fare business in tutto il mondo […] l’obiettivo di costruire un’azienda di cui il mondo potesse essere fiero …

ha proiettato la percezione della marca, mediante i valori di moralità e integrità sociale, verso il lato più umano del brand.

E' possibile affermare con certezza che il branding é una disciplina che va ben oltre la comunicazione delle differenze di un prodotto o di un servizio o della realizzazione dell'identità visiva di un'azienda.

Chi si occupa di branding deve offrire soluzioni, da monitorare ed eventualmente correggere, che nascono da una profonda conoscenza dell'azienda/cliente e del mercato.

Dove indirizzare la scelta quindi? Si protende verso un'agenzia di pubblicità o verso un'agenzia di brand consulting?

La Crearts si presenta oggi, per competenze differenti e divergenti e per struttura organizzativa, come la brand agency B2B che riesce a mettere in campo un approccio combinato delle due formule.

Ogni strategia di marca verte verso un approccio olistico, dove il piano di comunicazione, strutturato per accettare i cambiamenti nel tempo, prevede analisi e verifiche periodiche.

Nella fase di programmazione di una strategia di marca, la definizione dei ruoli, interni ed esterni all'agenzia, occupa una posizione primaria. Molti clienti commettono l'errore di trascurare o omettere la propria partecipazione. É importante che i principali dirigenti aziendali: il direttore generale, il direttore marketing - in aziende familiari la stessa proprietà - partecipi in maniera attiva in tutte le fasi della costruzione della marca.

Nutro enorme rispetto verso qualsiasi persona con la quale mi confronto. Come scrivevo in questo precedente post, indipendentemente dalla professione che occupa, dal livello culturale, dalla capacità di espressione verbale e comportamentale, della persona con la quale mi relaziono, faccio attenzione principalmente ai valori positivi che riesce a trasmettermi e farli propri.

Fatto sta che non permetto a nessuno di fare il mio lavoro, di occupare il mio posto, di colonizzare quello spazio che continuo a sudarmi con impegno e perseveranza. Questa è una delle poche regole da rispettare per chi sceglie Crearts quale brand agency di riferimento. Non si tratta di una questione di ruoli, sia chiaro, ma di posizioni assunte all'interno di un programma di lavoro, che seppur aperte al confronto, per funzionare non possono accettare riposizioni.

Il rispetto delle qualità relazionali è un aspetto fondamentale, non accetto nessun Piero Soderini* del caso, contrariamente e diversamente da Michelangelo Buonarroti - ricordo, - sono pronto a girarmi in silenzio dall'altra parte.