Ogni voce ha il suo posto

Quando ci riconosciamo per ciò che siamo, tutto cambia.

Giugno 27, 2025

voce autentica
A volte serve solo uno sguardo. Una parola detta al momento giusto. Un riconoscimento piccolo ma potente, capace di cambiare la percezione che abbiamo di noi stessi.

Questa è la storia di mio figlio Antonio. Ma potrebbe essere anche la nostra.

Buona lettura
Vittorio

La prova

È un periodo intenso per mio figlio Antonio: maturità ed esami di ammissione in canto lirico, tra il Conservatorio di Napoli e quello di Avellino.

La scorsa settimana ha sostenuto la prova ad Avellino. Tremava. Si è avvicinato alla commissione, ha consegnato lo spartito e si è messo al suo posto. Una docente gli ha chiesto nome e cognome. Ha risposto con la voce rotta dall’emozione.  Un’altra, che fino a quel momento era immersa nei suoi appunti, alza lo sguardo, lo osserva e dice: «Bene, qui abbiamo un basso.»

Antonio si guarda intorno. Era l’ultimo – ai Varavallo capita spesso – e si rende conto che, tra baritoni e tenori, lui è l’unico basso.  In quell’istante – mi racconta – qualcosa dentro di lui cambia. Sente di avere un piccolo vantaggio. Si sente visto. Riconosciuto. Ritrova sicurezza. E prova a dare tutto sé stesso.

Il valore dell’unicità

Essere riconoscibili significa restare fedeli alla propria voce, anche quando è diversa. Anzi: proprio perché è diversa! È stato così anche per Antonio. 

Ognuno di noi ha una voce unica: un modo di essere, di sentire, di agire e di stare al mondo. Una lezione per chi non ha bisogno di essere perfetto ma riconoscibile. Coerente con ciò che è.

Perché ogni voce ha il suo posto

In un mercato che spesso premia l’uniformità, l’unicità è un atto di coraggio. Essere unici è un processo di consapevolezza e sacrificio: la volontà di non piacere a tutti, ma sicuramente a se stessi. E quando accade, si crea risonanza. Fiducia. Appartenenza. I brand dal carattere umano, dalla personalità forte e differenziante, lo sanno bene.

Siamo cresciuti pensando che dovevamo essere “giusti per entrare in scena”. Ma il punto è trovare il nostro posto. È riconoscere ciò che siamo e metterlo a disposizione con generosità e coerenza.

Essere un brand umano significa dare voce a ciò che conta davvero. E quando quella voce trova il suo posto, tutto cambia.

Si fa sentire. E resta.