Essere coesi è molto più che essere uniti.
L’unione, seppur democratica, genera dibattito e maggioranza decisionale. La coesione, invece, travalica gli interessi personali, pensa per equità, mescola elementi presi con uguale peso, consistenza e quantità per produrre il nuovo. La coesione è come un colore creato dalla tavolozza di un pittore. Il bianco, ad esempio, si ottiene mescolando i colori primari presi nella stessa quantità. La quantità maggiore, seppur minima, di un singolo colore, o l’assenza di uno di questi, otterrebbe un risultato diverso, impuro, squilibrato. Se pensiamo a quanto sta accadendo in Ucraina, ad esempio, possiamo riflettere su come il popolo ucraino, seppur multiculturale, multietnico e multireligioso sia unito nella stessa bandiera e nuovamente coeso nell’affrontare l’invasione russa; e su come i russi, seppur appartenenti alla stessa bandiera, siano disgiunti nel conflitto. L’unione genera appartenenza, la coesione genera partecipazione attiva e, gran parte delle volte, proattiva.