La nostra vita è un capolavoro

La condizione di essere umani ci rende imperfetti. Ed è per questo che siamo alla continua ricerca dell'affermazione di noi stessi. In un modo o in un altro, noi tutti siamo chiamati ad affermare il motivo per il quale siamo al mondo. Ed è in questo bisogno che evolviamo come esseri senzienti. Abbiamo bisogno di affermarci e condividere anche quando apparentemente scegliamo di non farlo. Ogni atto genera un messaggio. Questo, seppur nascosto, è destinato a colloquiare com l'altro in un confronto aperto che genera ipotesi, riflessioni, confronti, paure, dubbi e certezze. Di questo processo l'arte ne è la forma. Un'opera d'arte è tale perché porta con sé l'intenzione dell'artista, generata nel periodo storico in cui vive e nel quale il lavoro viene prodotto. Ciò che chiamiamo arte è il modo con il quale la persona afferma il suo esistere al mondo. In tal senso ognuno di noi può essere artista del proprio tempo. Seth Godin ha scritto che l'arte è ciò che facciamo quando siamo davvero vivi [...] ciò che siamo e ciò di cui abbiamo bisogno. Ognuno di noi, con la propria vita, è quindi un capolavoro. Imperfetto, a volte deformato dagli eventi, ma sempre e comunque, prezioso. Se l'imperfezione è deformazione, se l'arte è la nostra vita e ognuno di noi è un'artista - citando Bodoni:
la deformazione è un principio fondamentale dell'arte; e la deformazione -come volgarmente si usa dire oggi -non equivale ad abbrutimento. Essendo placido che l'arte non si basa su misure metriche, la deformazione rappresenta l'emozione che il singolo artista ha nei riquardi di una realtà teorica. E la maggiore o minore deformazione di un'opera non equivale certo ad un maggiore o minor pregio artistico.
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