Certo di non essere visto

Certo di non essere visto
mi incammino curioso.
Sguardi antropomorfi
mi costringono a rallentare
ricordando il morso del leone
e la libellula impazzita
che vola con un occhio solo.

Gente distratta si accalca moribonda e
incuriosita dal vecchio ubriaco
mormora silente.

Certo di non essere ascoltato
minaccio la farfalla malata.
Con voce rauca mi allontano soddisfatto.
Assaporo il gusto della vittoria,
mentre mangio il cuore malato
di un verme appena annusato.

Sporco, pallido, ma in buona salute
mi ritrovo in un luogo già visto.
Rivedo i bambini giocare
e le mamme impaurite dopo lo sparo.

Pioviggina acqua salmastra
mentre lavo i piedi feriti e
ricordo.