Silenzi di fumo

Il fumo di una sigaretta fumata in silenzio, mischiato all’odore stomachevole di un fuoco che arde nella terra dei fuochi. Silenzi di fumo è una raccolta di poesie scritte tra il 2010 e il 2014.

Preludio

Certo di non essere visto
mi incammino curioso.
Sguardi antropomorfi
mi costringono a rallentare
ricordando il morso del leone
e la libellula impazzita
che vola con un occhio solo.

Gente distratta si accalca moribonda e
incuriosita dal vecchio ubriaco
mormora silente.

Certo di non essere ascoltato
minaccio la farfalla malata.
Con voce rauca mi allontano soddisfatto.
Assaporo il gusto della vittoria,
mentre mangio il cuore malato
di un verme appena annusato.

Sporco, pallido, ma in buona salute
mi ritrovo in un luogo già visto.
Rivedo i bambini giocare
e le mamme impaurite dopo lo sparo.

Pioviggina acqua salmastra
mentre lavo i piedi feriti e
ricordo.

2+1 Cosciente in prima persona

Vivo per vederti vivere
o per perderti prima che tu perda me.

Vivo con la certezza di amarti
e con la felice consapevolezza del giorno dopo.

Attraverso l’ora di buio.

La stanza calda
mi invita per la notte.
Al suonar delle campane
ricordo la voce del padrone
(quei giorni di festa).

Amo i miei bimbi.

Condizione amorfa per il padre
che vive istanti da comprendere.

Giuro che non volevo

Suggerisci le parole che ti scrivo
(false farneticazioni ad arte).
Gesti incompresi per i non vedenti.
Veri epigrammi.

Ama la tua preda
prima di mangiarla.
Volgi lo sguardo altrove
e gusta con pazienza.
Rivivi l’attimo inaspettato
senza incertezze.

Cerca il brutto e vivi insonne.
L’aquila mostra i suoi artigli
e cerca la preda distratta.
Vivi inconsapevole
il tuo tempo
distratto.

Rivivi il fardello
le ore conosciute
il tempo inesistente
una giornata di pioggia
l’istante incompreso
il volto dell’amore…
vivo.

Caccia la preda
il pensiero inaspettato
l’orgoglio ferito
un Giuda perdonato
il fratello ammalato
il cervello impaurito
da una rosa regalata.

Leggi imperfetto e simula il grande passo.
Rivivi l’ingiusto e scegli.

Compra un paio di scarpe.
(comode e resistenti all’acqua)
Gioca col tuo cane
sarà l’ultima volta che vedrai.
(occhi sinceri)

Corri scalzo.
(dopo l’ultimo regalo di Natale)

Ti consiglio di non voltarti.
Conserva con cura
il tuo ultimo ricordo.

Versi per manifesti

È nel sonno che colpisce il vento.
I ricordi mutano in ghiaccio
e le farfalle smettono di volare.
I vampiri preparano le loro armi
e il sangue scorre lento
troppo lento.

Gente nascosta.
Bimbi distratti.
Armi puntate su muri vuoti.
Insetti affamati volano
posandosi su volti impauriti
(nudi d’orgoglio).

Tanta era la fame
da non poter più mangiare.
Bere, a piccoli sorsi, acqua colorata.

(cenere, sangue e terra innaffiata dal piscio di un animale appena annusato)

Torbida era anche la vista
contaminata dall’inutile esistenza
di chi rischia un suicidio di massa.

Mucchi di ossa sparse
ordinate e datate
ricordano la carne
che rinsecchita al sole
piangeva in silenzio
per non disturbare
l’amico sotto l’ombrellone.

Ombre scarlatte.
Brividi incompresi
(accompagnati da anonime suonate).

Fragili resti di un corpo preanimato
percuotono la vista del visitatore.

A morte lo sciacallo.

I segnali di luce
(per cervelli distratti)
rivivono nell’ombra morta
di uno stupido con gli occhiali.

2-1 e nulla resta

A passo d’uomo
camminavamo su ciottoli bagnati.

La città, vista da lontano,
viveva nel colore grigio
di legna appena spenta.

Il calore vivo
ci ricordava il rumore dei cavalli
e del ferro piegato.

Fumi di vita sparse
si allontanavano verso la stella più vicina
assaporando una libertà
non richiesta.

Senti il puzzo intorno?

Il tuo amico ascolta nascosto,
poi cammina
e impaurito si sveste
intorno a silenzi di fumo
che impongono disprezzo.