Restiamo umani, lavoriamo per essere persone migliori.

Restiamo imani, lavoriamo per essere persone migliori è un progetto che coinvolge professionisti collegati alla mia vita personale e professionale. Partito a giugno 2023, prevede una serie di video interviste che raccontano un altro modo di intendere la professione, il lavoro, la vita.
Questo progetto è stato possibile anche grazie alla professionalità e all’amicizia di Dino Di Sarno, videomaker colto, competente ed estremamente disponibile.

Stefano Ferri: umani, imperfetti e liberi

Ho incontrato Stefano a Milano in una bella giornata di Settembre, nella stessa panetteria in cui la mamma comprava il pane quando era piccolo. Quella descritta nel suo Crossdresser. Abbiamo parlato e passeggiato in CityLife. Mi ha regalato il suo tempo e una delle interviste più emozionanti si sempre. Si, Stefano emoziona. Non è solo una persona enormemente colta; è onesta e meravigliosamente umana.

Stefano ci invita a valorizzare le nostre imperfezioni e a lottare per affermarle. Stefano ci insegna che abbiamo il dovere di conquistare il nostro spazio, di lottare per affermarci come essere umani, liberi da qualsiasi vincolo se non nell’affermare che tutto è lecito se non nuoce ad anima viva.

Antonio Manfredi: il lavoro come progetto di vita

La storia che racconta Antonio ripercorre la sua vita, ma parla anche al cuore di chi, come lui, ha avuto il coraggio (e la fortuna) di riuscire a trasformare il proprio lavoro in un progetto di vita appassionato. Una strada che consente alle persone di trovare forza e piacere nel dare più che nel ricevere.

Come spiega Antonio, l’artista, ma anche il creativo e l’imprenditore, lavorano incessantemente durante la loro vita. Guardano, ascoltano e analizzano continuamente ciò che li circonda. Azioni naturali che fanno parte di un percorso necessario, in cui il processo creativo trasforma una semplice idea in sostanza da donare, affinché le persone possano trarne beneficio.

Arnaldo Funaro: il lavoro come espressione di sé

Ho conosciuto Arnaldo Funaro 7 anni fa, in un luogo dove il riposo dalla vita lavorativa merita rispetto. Lo ricordo bene quel giorno di Agosto, abbiamo parlato per ore di creatività e di scelte professionali.

Ha ragione Arnaldo quando dice che abbiamo frainteso il nostro ruolo di agonisti. Ci capita di sostituire i nostri tempi di recupero con altre attività lavorative e di portarci appresso il lavoro con i nostri smartphone e nostri tablet. Ogni luogo, nel bene e nel male, oggi è un luogo di lavoro.

Il lavoro può essere una parentesi della nostra vita e, ancor peggio, la vita può essere una parentesi del nostro lavoro. Se è così, in entrambi i casi, è necessario correre ai ripari. 

Rino Squillante: l’opportunità di un incontro

“adesso scendete e comprate qualche foglio – non più piccolo di 100×70 – dei carboncini e iniziate a lavorare”

Questo è quello che ci disse Rino Squillante quando lo incontrai per la prima volta. Era l’ottobre del 1996: il mio primo giorno di lezione come studente dell’ ABANA – Accademia di Belle Arti di Napoli.

Sono trascorsi quasi 28 anni; Rino è stato e continua ad essere il maestro dal quale imparare che la pratica, costante e incondizionata, aperta alla condivisione e all’accettazione delle diversità, genera crescita.

Ho intervistato Rino in una Napoli assolata e bellissima. Sono stato con lui a Capodimonte e poi all’Opificio Puca, in occasione dell’allestimento del lavoro di tesi di 9 laureandi del Biennio di Pittura.

Grazia Carfagno: il lavoro come progetto di vita

Il limite si teme perché genera paura. I confini creano spazi mentali da superare. La linea di demarcazione tra confine e limite è sottile, spinosa e, il più delle volte, dolorosa. Ci vuole coraggio. I confini sostengono i legami. I legami rafforzano i progetti di vita. Questo è il focus dell’intervista di Grazia Carfagno.

Grazia ha vissuto e ha lavorato per molti anni all’estero, con lo scopo di supportare chi decideva di prepararsi per raggiungere l’Europa e consolidare i propri progetti di vita. In quegli anni Grazia ha conosciuto un nuovo concetto di lavoro, quello di cui essere orgogliosi, quello che fa bene a se e agli altri. Un lavoro degno di essere chiamato tale, che pensa al presente e alle persone che compongono le nuove generazioni.