Branding e Arti visive - 2 Gennaio 2017

Vincent Van Gogh e il sentire di un brand.

Voglio fare dei disegni che vadano al cuore della gente... Voglio che la gente dica delle mie opere: “sente profondamente, sente con tenerezza”.
Vincent Van Gogh, dal 1872 al 1890 (anno della sua morte) scrive al fratello Theo 668 lettere. Pensate se fosse vissuto nell'era del digitale: avrebbe utilizzato intensamente WhatsApp e Messenger, probabilmente avrebbe creato un profilo Instagram - da utilizzare sempre con i filtri dai colori acidi dalle intensità contrastanti - e app di editing con controlli manuali. Avrebbe comunque continuato a dipingere perché solo la pittura gli avrebbe concesso la facoltà di trasmettere il proprio sentire.

Vincent Van Gogh è un brand, o meglio, è il primo brand della storia dell'arte che si nutre di quei valori evocativi, intimistici ed esistenziali che faranno poi dell'espressionismo la prima corrente artistica puramente comunicativa. L'arte di Van Gogh è riconoscibile e unica, così come la sua esperienza di vita prima e dopo il periodo francese. Le sue opere sono direttamente collegate alla sua vita. In Van Gogh arte e vita si fondono attraverso la continua ricerca del vero anche a discapito del bello.

Le sue opere, seppur sgrammaticate e apparentemente mal strutturate, emozionano perché nutrite da un sentire che trasforma il brutto in bello artistico. In vera comunicazione. Pensate al Cristo crocifisso, in cui il brutto (rappresentato attraverso la flagellazione) diviene salvezza e quindi bello. Il brutto è indispensabile perché l'unica via per divenire bello, sublime, divino.

Van Gogh genera il bello e il brutto senza separarli, grazia ad un modus operandi irrefrenabile, istintivo ed estremamente lucido. L'esperienza di vita di Van Gogh, i suoi ideali di purezza e il suo genio sfociato in schizofrenia, sono elementi di una storia emozionante ed emozionale che vuole essere pura comunicazione.

Cosa fa un brand se non presidiare la sfera emotiva, comunicare il proprio sentire attraverso un linguaggio universale ed indirizzarlo al singolo. I brand umani mutano lo spettatore in interlocutore. Van Gogh è un brand umano e sensibile, un'entità senziente capace di presidiare l'inconscio collettivo.