Brand umani | Newsletter

Reinventare un brand senza perderne l’essenza

Il caso Jaguar e la lezione per i brand umani

Gennaio 19, 2025

rebranding autentico
Viviamo in un’epoca in cui molti brand lavorano per essere riconoscibili. Ma la verità è che la maggior parte segue il mercato invece di ridefinirlo. Eppure, i brand che lasciano il segno sono quelli che hanno il coraggio di essere differenti. Quelli che non hanno paura di reinventarsi, senza perdere la loro identità.

E allora mi sono chiesto: quanti brand oggi stanno davvero lavorando per essere unici, invece di cercare di assomigliare a qualcun altro?

Jaguar è uno di quelli che ha fatto questa scelta. Ha cambiato volto, si è rinnovata completamente, ma senza tradire la sua essenza. Ha dimostrato che evolvere non significa rinnegare il passato, ma dargli un futuro.

Di questo parliamo oggi.

Buona lettura.
Vittorio Varavallo

Il rebranding di Jaguar: evolvere senza tradire sé stessi.

È stato Peter Drucker a preferire il termine “reinventare” sostituendolo a “rivitalizzare”: “Dovete diventare qualcos’altro anziché limitarvi a trovare una nuova carica di energia”.

Il messaggio è questo.

Quando Jaguar ha annunciato il suo rebranding, la prima reazione è stata di sorpresa. Il giaguaro in salto, simbolo iconico del marchio, è stato eliminato.

Al suo posto, una nuova identità visiva:

  • Un logo minimalista e geometrico.
  • Un design più audace e distintivo.
  • Un focus totale sulla differenziazione nel mercato delle auto elettriche di lusso.

Sembra un distacco dal passato, ma in realtà è un ritorno alle origini. Jaguar non sta cercando di competere con altri brand premium. Sta puntando sull’unicità, proprio come il suo fondatore William Lyons aveva fatto quasi un secolo fa. Con la filosofia Copy Nothing (molto più che una campagna) Jaguar oggi riafferma i principi del suo fondatore.

Un brand umano tende all’unicità.

Un brand, come una persona, non può esistere senza una propria identità distintiva. Quando proviamo a piacere a tutti, finiamo per non piacere a nessuno e Jaguar lo sa bene. La sua strategia si basa su tre pilastri storici che restano intatti:

  • Grace (eleganza)
  • Space (spazio e comfort)
  • Pace (prestazioni e innovazione)

Il nuovo concept car Type 00, con colori audaci come Miami Pink e London Blue, dimostra questa filosofia:

Non vuole essere come gli altri, vuole essere riconoscibile.
Non segue le mode, le anticipa.
Non cerca di piacere a tutti, vuole attrarre chi comprende il suo valore.

L’automobile è la cosa più vicina che creeremo mai a qualcosa di vivo, scrisse William Lyons. E questa è il vero approccio al branding umano. Gli spot pubblicitari non mostrano affatto le auto, ma si concentrano su persone diverse, sottolineando l’unicità e l’inclusività. Questa logica ha suscitato dibattiti e ha attirato l’attenzione globale, dimostrando l’impegno del marchio nel rompere gli schemi tradizionali della pubblicità automobilistica.

Umanizzare un brand significa dargli personalità

Umanizzare un brand non significa renderlo più amichevole o accessibile. Significa dotarlo di una voce, di una visione, di un’identità forte e riconoscibile.

Il lusso non è più solo possedere qualcosa di costoso, ma qualcosa di significativo, di unico, di vero. Una mia cliente un giorno mi disse: il lusso è un paio di scarpe comode. E aveva ragione. Il lusso non è più solo il possesso di qualcosa di costoso; è avere qualcosa che migliora la nostra vita, che ci fa stare bene, che rispecchia ciò che siamo. E questo vale per qualsiasi brand.

Oggi non vincono le marche che gridano più forte. Vincono i brand che escludono il convenzionale, che sfidano il banale, che si impegnano, anche andando controcorrente, a creare impatto e significato. Non quelli che inseguono i trend, ma quelli che li reinventano.

E tu? Il tuo brand sta cercando di assomigliare a qualcun altro o sta costruendo la propria unicità? Io ci rifletterei bene.