Arti visive | 5 Agosto 2023

Confinati. Lì, dove non c’è solo il mare

Confinati è un progetto, ancora in essere, nato nel periodo del lockdown. Io e Anna abbiamo ragionato sul significato di confine e su come possa generare, diversamente dal limite, nuova linfa. Nel 2021 abbiamo partecipato a Desidera, vincendo il 1° premio mostra personale. In accordo con Enea Chersicola, abbiamo deciso di portare parte della nostra ricerca a Tivarnella Art Gallery di Trieste.

Il Concept

Escludiamo il confine come sinonimo di frontiera, come luogo dove forze opposte si incontrano, si confrontano e spesso si scontrano. Con Confinati non intendiamo ragionare sul confine come chiusura o appropriazione dello spazio fisico. Al contrario. Confinati riflette sul confine come superamento del limite: linea di demarcazione – a volte invisibile ma pur sempre vera – capace creare barriere.

Il limite si teme perché genera paura. I confini creano spazi mentali da superare perché inducono al coraggio.

Se per millenni l’umanità ha vissuto il confine come superamento della paura dell’ignoto, vivendolo come opportunità per evolversi attraverso il viaggio e la conoscenza, negli ultimi due anni abbiamo vissuto il confine come “interruzione di continuità”. È possibile che in questo momento migliaia di persone attendono di superare i propri confini per incontrarsi e abbracciarsi. Per mesi abbiamo atteso di poterci nuovamente toccare, imponendoci il distanziamento sociale come spazio invalicabile; confine da rispettare.

Abbiamo atteso.

I confini impongono l’attesa. L’attesa sostiene il legame. Siamo protagonisti e osservatori inconsapevoli della nostra vita. L’arte, in questo senso, riesce a rendere preziosi momenti apparentemente poco importanti. L’attesa, appunto, è uno di questi. Lo fa Klimt – ad esempio – con L’albero della vita. Quanto vale l’abbraccio di un incontro se non porta con se il tempo dell’attesa? Più lunga è l’attesa più forte sarà l’abbraccio che sosterrà l’incontro.

Confinati è la volontà di comunicare l’importanza del vissuto come riappropriazione del ricordo. Attraverso immagini fotografiche, digitalmente rielaborate, stampate, strappate e poi rincollate , ripercorriamo il privato – sentito, immaginato o vissuto riconsegnandolo come nuova sostanza.

Tivarnella Art Gallery - Trieste

Confinati. Lì, dove non c’è solo il mare è un progetto espositivo di Dell’Aversana & Varavallo tenutosi al Tivarnella Art Gallery. L’esposizione succede alla partecipazione a Desidera Art Festival, come vincitori del premio mostra personale.

 

Tivarnella Art Gallery è uno studio di consulenza artistica è diretto da Enea Chersicola