Rino Squillante: l’opportunità di un incontro
“adesso scendete e comprate qualche foglio – non più piccolo di 100×70 – dei carboncini e iniziate a lavorare”
Questo è quello che ci disse Rino Squillante quando lo incontrai per la prima volta. Era l’ottobre del 1996: il mio primo giorno di lezione come studente dell’ ABANA – Accademia di Belle Arti di Napoli.
Sono trascorsi quasi 28 anni; Rino è stato e continua ad essere il maestro dal quale imparare che la pratica, costante e incondizionata, aperta alla condivisione e all’accettazione delle diversità, genera crescita.
Seppur in tanti modi differenti, il lavoro modella le persone. Nel corpo e nella mente. Così come i camalli del porto di Genova vanno incontro a dei cambiamenti fisici per via del loro lavoro, allo stesso modo il pensiero viene modellato dalle nostre attività quotidiane, arricchendosi della diversità che ci è propria e che, nel tempo, dona i suoi frutti. Siamo persone, umane, imperfette e libere e nella rete troviamo il nostro percorso di crescita.
Ho intervistato Rino in una Napoli assolata e bellissima. Sono stato con lui a Capodimonte e poi all’Opificio Puca, in occasione dell’allestimento del lavoro di tesi di 9 laureandi del Biennio di Pittura.
Artista e Docente di Pittura e di Tecniche Extramediali presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli,Rino Squillante educa alla pratica e supporta la crescita nel rispetto delle singole capacità. Dal 2017 è esperto di Valutazione del Sistema AFAM dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca).