Riesci a dedicarmi il tuo tempo?
Questa è la domanda che si è posta Emily Lahey, 31enne australiana che dal 2019 è alle prese con una rara forma di tumore incurabile. Emily non è un’artista ma, nell’esperienza che segue, si comporta come tale.
Lo scorso 17 agosto, negli spazi del centro culturale Carriageworks di Sidney, sviluppa “Time to live“: un progetto performativo che mette all’asta il proprio tempo. In pratica i partecipanti “acquistano” una porzione di tempo di Emily per sedersi accanto a lei e conoscere la sua esperienza. Lo scopo è semplice: sensibilizzare il pubblico sul cancro e sulla ricerca della cura di una delle malattie più orribili di sempre. L’esperienza? Offrire ai partecipanti tre minuti, durante i quali conoscere la sofferenza e le speranze di una malata terminale.
Un grande orologio digitale scandisce lo scorrere dei minuti. Ogni secondo è prezioso, ogni attimo prende peso, ogni lacrima versata, ogni sorriso rubato, ogni abbraccio che apre e chiude l’incontro, qui hanno più significato. In questo spazio Il tempo prende corpo e forza, si allunga fino ad assottigliarsi e sparire. Il tempo annulla il tempo per poi riapparire rinato al suo scadere.
Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo. Possiamo acquistarlo, venderlo e donarlo, ma non osiamo svenderlo.