Giuseppe è un cameriere e, per quanto ho vissuto, un brand di successo. Questa estate ha lavorato presso l'Hotel Holiday di Vasto. L'hotel nel quale ho soggiornato ad agosto con la mia famiglia. Di Giuseppe abbiamo apprezzato professionalità e umanità.
Una sera, a cena, Giuseppe non c'era. Ci siamo accorti subito della sua assenza. Non siamo stati accolti all'arrivo. Ci ha servito un altro cameriere e non era come Giuseppe. Non ci ha portato l'acqua e il vino. Li abbiamo dovuti chiedere. Non ci ha portato i calici dopo aver portato il vino - non li abbiamo chiesti.
Il sostituto di Giuseppe è un bravo cameriere. È gentile, competente quanto basta, ma non è Giuseppe. Quella sera ne abbiamo sentito la mancanza e, il giorno dopo, abbiamo sperato di essere serviti da lui. E successo. Ne eravamo felici.
Essere un brand umano significa far sentire la mancanza in tua assenza e generare sentimenti positivi in tua presenza. Il lavoro di un cameriere non è semplicemente portare il cibo a tavola - questo è sostituibile. È necessario differenziarsi per essere presenti e dissimili. Il lavoro di Giuseppe, come per i brand umani, è generare nel cliente un'esperienza positiva che ne facilita il ricordo e il ritorno.